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La Mia Vita Professionale

Sono nato a Prato, quando ancora era sotto la provincia di Firenze. Non venivo da una famiglia di grandi mezzi, ma da sempre avevo dentro un fuoco difficile da spiegare. Dopo gli studi tecnici e un breve tirocinio, il lavoro è entrato nella mia vita come una necessità… e subito dopo, come una passione.

Il mio primo impiego fu in una piccola officina meccanica tessile, la Effedue. Iniziai come disegnatore, ma dopo solo un mese ero già passato al reparto vendite. Avevo vent’anni e giravo il nord Italia, parlavo con imprenditori affermati, mi davano un’auto aziendale e un cellulare – un lusso per quei tempi. Il titolare, un aretino tosto ma sincero, vide qualcosa in me. Io lo ripagai con risultati. Ma sentivo che quel ruolo mi stava stretto: avevo fame, tanta.

Fu durante quei viaggi che incontrai un imprenditore della grande distribuzione. Mi parlò di un progetto: trasformare una catena regionale – la Casa dello Sconto – in qualcosa di nazionale. Partecipai ai colloqui, arrivai all’ultimo test alla Bocconi di Milano. Ero l’unico diplomato. Uscii primo. A ventun anni ero Direttore per uno dei gruppi che sarebbe poi diventato Euronics. Avevo un grande ufficio, due segretarie, uno stipendio da sogno… ma dentro di me, sentivo ancora un vuoto: volevo creare qualcosa di mio.

Così, lasciai tutto. Decisi di rischiare. Scelsi la via più dura ma anche quella più libera: l’imprenditoria. Entrai nel mondo assicurativo. Due anni di formazione in una delle più grandi agenzie Sai d’Italia, poi la chiamata da Generali. Diventai Agente Generale. Poco dopo, i Lloyd’s di Londra mi affidarono lo sviluppo del mercato italiano. Era un nuovo mondo: strategia, visione, controllo del rischio. Iniziai a studiare finanza, a moltiplicare capitali attraverso strumenti assicurativi e finanziari.

Ma non mi bastava ancora. Con i primi guadagni, aprii tre sale giochi – all’epoca le console non esistevano – e fu un successo travolgente. Poi nacque l’idea di un concept store rivoluzionario: bar, pizzeria, eventi, enoteca, tutto in un solo luogo. Investii un milione. Recuperato in dodici mesi. Ero instancabile. Dormivo tre ore a notte, eppure mi sentivo vivo.

Quando la tecnologia cambiò le regole del gioco, vendetti tutto e seguii il mio intuito: Budapest. Mi specializzai in sistemi di detassazione e investimenti immobiliari. In pochi anni costruimmo più di 400 appartamenti. Tornai in Italia e mi misi a costruire in Toscana: locali, immobili, fino a un hotel in Versilia, affacciato sul mare.

Poi, nel 2007, arrivò la crisi. Ma non fu una crisi come le altre. Il mondo bancario cambiò le regole del gioco. Con l’introduzione del nuovo sistema di controllo, chiamato Basilea, vennero ridefiniti i criteri di valutazione del merito creditizio. In pratica, da un giorno all’altro, non contava più chi eri, cosa avevi costruito, quanto avevi restituito o garantito in passato. Contavano solo numeri, indici, parametri freddi.

Così, da essere considerato un cliente super affidabile, con una storia solida e credibilità riconosciuta, mi ritrovai bollato come inaffidabile. Non perché fossi cambiato io, ma perché erano cambiate le regole. Tutto quello che avevo costruito, ogni progetto, ogni investimento, fu improvvisamente messo in discussione. L’onda della crisi finanziaria travolse ogni cosa. Gli ultimi appartamenti che completai andarono in perdita. Vidi sfumare milioni in pochissimo tempo.

Fu un colpo durissimo. Ma non fu la fine. Anzi, fu l’inizio di una nuova consapevolezza: la finanza comanda l’impresa, non il contrario. E io dovevo diventare ancora più forte, più preparato, più lucido.

Scelsi allora di investire su di me. Frequentai un master in Financial and Marketing Business Development all’università di Miami. Lì compresi a fondo che il successo, nel mondo moderno, è una questione di leve finanziarie prima ancora che operative. Tornato in Europa, ripresi a muovermi tra Budapest e Malta. A Malta fui notato dalla KSI, una delle principali società fiscali e commerciali dell’isola. Mi trasferii e divenni Vicepresidente della Camera di Commercio e rappresentante a Bruxelles.

Organizzai la prima fiera del Made in Italy a Teheran in collaborazione con l’Ambasciata italiana. Seguii personalmente le pratiche per l’ottenimento di passaporti per cittadini extraeuropei meritevoli. Per questo mi trasferii in Iran, dove scoprii un ecosistema imprenditoriale fuori dagli schemi e iniziai a creare contatti internazionali di altissimo livello.

La banca d’affari Bandenia mi affidò il mercato del Mediterraneo e del Medio Oriente. Trascorsi un anno a Miami per conto loro, poi partecipai alla creazione di una nuova banca d’affari a Hong Kong: la Expert Bank & Trust. In quel contesto lasciai tutto il resto per concentrarmi solo su quel progetto.

La banca operava nelle commodities tra Africa, Medio Oriente e Asia. Intanto iniziai anche a gestire sponsorizzazioni in Formula 1 e Formula 2, lavorando con team legati a famiglie reali europee.

Poi arrivò l’Africa. Kampala, Uganda, subito dopo la guerra civile con il Ruanda. La banca acquisì la EGO Expert Gold Operator, società mineraria tra le più importanti dell’Africa centrale. Mi trasferii là. Quell’esperienza mi ha segnato: ho toccato con mano la povertà assoluta e la forza disarmante dell’umanità. Mi ha cambiato per sempre.

Dopo una serie di eventi critici, lasciai il settore minerario e tornai alla finanza. Aprii sedi in Bulgaria e poi a Dubai, dove mi trasferii stabilmente. Fu lì che incontrai uno dei più grandi agenti FIFA al mondo, fondatore della Genova International Soccer Academy. Mi affidò la responsabilità di una nuova realtà calcistica negli Stati Uniti. Nacque così la Racing Los Angeles, un progetto di sviluppo sportivo per giovani talenti nell’ovest americano.

Nello stesso periodo, mi rendevo conto che la mia attività professionale era diventata troppo specifica. Il mondo della consulenza, per quanto strategico, iniziava a chiudersi su sé stesso. Non bastava più. Avevo bisogno di visibilità, di nuovi canali, di connessioni trasversali. Così, una volta avviato il progetto calcistico, decisi di entrare nel mondo della produzione cinematografica e degli spettacoli.

Fu una svolta. La mia visibilità crebbe in modo esponenziale, e con essa la mia rete. Attorno a me cominciarono a gravitare artisti, produttori, investitori, manager, imprenditori da ogni angolo del pianeta. Quell’esposizione mi permise di veicolare persone e risorse anche in altri ambiti: immobiliare, mobiliare, commerciale. Era come se il mio mondo si fosse improvvisamente aperto su più livelli.

Nel frattempo, Malta aveva perso la sua attrattiva fiscale, e anche Dubai cominciava a subire pressioni. A quel punto capii che era il momento di spostarmi verso il mercato più grande, protetto e potente del mondo: gli Stati Uniti.

In California fondai la US Company Advisor, un polo strategico per supportare aziende e professionisti europei nell’ingresso nel mercato americano. Oggi questa realtà è un punto di riferimento per chi cerca visione, struttura e accesso al vero potenziale globale.

Parallelamente, ho consolidato la mia presenza nei settori della moda, dell’entertainment e della produzione cinematografica. Sono co-fondatore di Visionarium Live Italian, Nexxt Expo e Nexxt Foundation: progetti dedicati a promuovere l’eccellenza italiana nel mondo, offrendo concrete opportunità a imprese, artigiani e produttori.

Questa è la mia storia. Una vita fatta di scelte coraggiose, di cadute violente e di risalite vertiginose. Ho imparato che l’unico vero fallimento è fermarsi. E io non mi sono mai fermato.
Non lo farò nemmeno adesso.